venerdì 22 dicembre 2017

Consigli per gli acquisti natalizi: bei libri da regalare agli amici. Adriana B. Ferrari, Loris Maria Marchetti, Darinka e Desy, Anna Maria Dalla Torre, Paola Gamna, Mariagrazia Nemour, Roberto Turolla

Qui alcuni libri consigliatissimi, più che consigliati; tutti, se non sono in vetrina nella libreria sotto casa, facilmente reperibili in rete in versione cartacea quindi non ci sono scuse. Se siete arrivati fin qui siete capacissimi di trovarli. Sono diversissimi, quindi in grado di soddisfare ogni tipo di gusti. Allora.

Cominciamo con Strade paralLele di Adriana B. Ferrari. Più di 400 pagine di poesie appassionanti come racconti e altrettanto limpide, che riuniscono sotto un unico titolo i cinque già pubblicati e alcuni inediti di un'artista, oltre che della parola, anche del collage. Grande maestria metrica e stilistica, che spazia dall'endecasillabo all'haiku all'acrostico, e un continuo, lucido e ludico ragionare con se stessa e con un "tu" sfuggente e sempre presente: Che fossi tu quello che nel passare - / avevo solo diciannove anni - / una sera ha lanciato un impietoso / "Brutta!"? No, inverosimile, sapendo, / conoscendoti adesso come sei...

 
Raffinatissima operazione di ricupero del ricordo e delle ondivaghe passioni dei vent'anni, Le imperfette quadriglie d'agosto di Loris Maria Marchetti si pone come una danza, appunto, fatta di avvicinamenti e allontanamenti, repulsioni e attrazioni, all'interno di un gruppo di ragazzi in vacanza a Milano Marittima negli anni '60 del secolo scorso. Sullo sfondo di miti, comportamenti, musiche e aspettative tipiche di quegli anni, l'esile vicenda di Eliana e dell'io narrante si dipana a passo di danza in una prosa elegantissima, sorvegliata con la cura e la sapienza dei classici, senza nessun cedimento alla retorica della nostalgia, attraverso un'analisi continua dei moti del cuore, quasi prustiana per precisione e complessità.





Altrettanto prezioso Salva con nome di Paola Gamna, sottotitolo Manualetto di scrittura di memorie familiari. E' una tentazione di molti raccogliere e scrivere le memorie della propria famiglia, ma spesso il piacere della ricerca necessaria si scontra poi con la fatica di dar loro una forma narrativa. Il manuale di Paola Gamna fornisce gli strumenti necessari con grazia e ironia, dà indicazioni sulla scelta dei punti da sviluppare, con frequenti interessantissimi esempi presi da libri che, appunto, trattano la memoria. Infine nella sezione "MG" dà un esempio del suo metodo ricostruendo al figura del padre, e sullo sfondo, di una Torino borghese della seconda metà del novecento. E non manca un eserciziario, per i più diligenti.    
                 


 Con Un martedì di pioggia e altre storie di Lionello Capra Quarelli entriamo nel campo del noir, graditissimo ai lettori. Quattro inchieste del commissario De Nicola, ognuna un piccolo giallo perfetto che possiamo seguire dall'inizio alla fine nel breve spazio di una cinquantina di pagine. Il protagonista ha tutto l'armamentario necessario per diventare un eroe amatissimo, sia per il bell'aspetto e il carattere complesso che per i rapporti intriganti con la fidanzata Maria, collega all’Ufficio Stranieri, la bella PM Enrica Risso e una vice ispettore in totale adorazione. L'ambiente è sempre Torino declinata in tutte le sue sfumature. Veloci e privi di compiacimento, ci portano nel cuore del delitto e poi si affidano alla lucida intelligenza di De Nicola per risolverlo.  




E per riprendersi dalle emozioni del crimine, niente di meglio che Le profumiere di Darinka e Desy, dove Darinka Mignatta, pittice, illustratrice e fumettista, e Desy Icardi, attrice, scrittrice, cabarettista, umorista, blogger (https://patataridens.wordpress.com/) si scatenano in un perfido e divertentissimo manuale scientifico e sistematico in cui le profumiere vengono analizzate, catalogate e inchiodate alle loro (tremende) responsabilità. E chi sono le profumiere? Quelle che non la danno mai ma, secondo la ben nota espressione, la fanno spesso annusare. In pratica tutte le stronze: qui si analizza ogni categoria di femmina terribile, quelle da cui è meglio scappare lontani. Darinka e Desy ci offrono uno strumento per riconoscerle facendoci divertire alle loro spalle, vendicandoci di tutte le volte che ci hanno fregato con la loro abilità di fragranti gattemorte.    




Adattissime al Natale le Favole in Piemonte - Masche, esseri fatati e creature magiche di Anna Maria Dalla Torre, illustrate da Fernanda Dalla Torre, sorella dell'autrice. Si sa che in Piemonte circolano numerosi esseri magici e ci sono parecchi luoghi fatati, propizi agli incontri misteriosi. Qui fiabe e leggende vengono gradevolmente variate e storicizzate, dando nomi precisi ai luoghi e spesso anche ai protagonisti, che sotto la trasparente deformazione dei loro nomi sono perfettamente riconoscibili. Contro i loro soprusi combattono i piccoli, gli umili, aiutati dalle creature magiche, spesso anche animali, sempre pronti a dare una mano (o una zampa) a chi è in difficoltà. Oltre alla tradizione orale le fiabe si rifanno ai modelli letterari di Guido Gozzano e Edoardo Calvo, che dal folklore hanno tratto ispirazione.
 

Tutt'altro che favole sono quelle di cui parla Mariagrazia Nemour in Bianca non era a Shatila. Qui siamo nel Canavese, ma non si tratta di un piccolo mondo antico: lo sguardo è aperto sul vasto mondo e i problemi che lo dilaniano oggi, immigrazione e razzismo e integrazione, Palestina e islam, ma anche un amore difficile e coraggioso e ricordi della Resistenza e della guerra, passione per il Toro e le Alpi, la famiglia e i nuovi abitanti delle valli, insomma la vita di oggi con tutte le sue difficoltà e le sue bellezze. Lieve malgrado gli argomenti e profondamente sincera, la penna di Mariagrazia Nemour ci racconta sommessamente la storia di Veronica, Kais, Bianca e molti altri.  




Dieci racconti sul tema del buio di Roberto Turolla, con prefazione di Massimo Tallone e postfazione dell'autore. Premessa indispensabile: Roberto Turolla è un non vedente dalla nascita. E per usare le parole di Massimo Tallone, il non vedente "come fa a costruire un mondo di oggetti mentali che corrisponda a quello dei vedenti?". La risposta è una sola: "la letteratura è il patrimonio di immagini mentali condivisibile tra vedenti e non vedenti". Attraverso la letteratura Roberto Turolla, liceo classico e una laurea magistrale in letteratura, filologia e linguistica italiana, si è creato il patrimonio che gli ha permesso di scrivere i racconti in cui dieci personaggi (in parte immaginari in parte storici o cinematografici) si trovano in situazioni estreme in cui la luce manca del tutto, protagonista e autore condividono la medesima situazione e il lettore non percepisce altro. Il risultato è che "Qui ci sono soltanto due protagonisti: un autore e un libro".    

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